Marcello Geppetti

Marcello Geppetti

Biografia

Marcello Geppetti nasce a Rieti, a pochi chilometri da Roma, nel 1933. Fin da giovanissimo comincia a coltivare la sua passione per l’immagine e ad elaborare il suo personale punto di vista degli eventi.

Inizia a presentare i suoi lavori a giornali e agenzie di stampa facendosi apprezzare, oltre che per la qualità delle sue foto, per il suo talento nella fotocronaca.

I primi passi sono nell’agenzia Giuliani e Rocca per poi passare al servizio di Meldolesi-Canestrelli-Bozzer, una delle più importanti agenzie degli anni ’50 -‘60. Proprio a quei tempi risalgono le incredibili e disperate foto delle donne che si lasciano cadere nel vuoto durante l’incendio dell’Hotel Ambasciatori nel cuore di Roma, in via Veneto. Fu la casualità a far passare da lì Geppetti, e i suoi scatti fecero il giro del mondo per la loro forza giornalistica e la loro drammaticità. Per la prima volta in Italia si crea la questione tra etica ed immagine. Geppetti viene scomunicato via stampa dall’Osservatore Romano e si difende, intervenendo in una serie di articoli dove fu intervistato.

É tra quel gruppo di fotografi – e lui è, con tutta probabilità, quello più d’assalto – che ispira Federico Fellini a creare la figura del “Paparazzo” nel film “La Dolce Vita” del 1960.

Il periodo della Dolce Vita è il più proficuo per l’attività del fotografo: Roma si rivela un set a cielo aperto, per le sue strade circolano le stelle internazionali e Marcello Geppetti scatta foto che fanno epoca, come il bacio ad Ischia che svela l’amore tra Liz Taylor e Richard Burton.

Geppetti lascia l’attività da dipendente di agenzie che gli stava diventando stretta e comincia a lavorare come free-lance, iniziando anche una collaborazione che durerà più di dieci anni con il “Momento Sera”, uno tra i più importanti quotidiani italiani dell’epoca. Nel 1977 decide di rifondare la R.A.F., agenzia che aveva creato per la prima volta negli anni della Dolce Vita. Dopo aver collaborato con alcuni colleghi nell’agenzia Reporters, crea nella prima metà degli anni ’80 la Troupe, poi Troupe News, dove si formeranno numerosi fotografi.

Il 9 ottobre del 1966 nasce l’AIRF (Associazione Italiana Reporter Fotografi) e Marcello Geppetti, oltre a far parte del comitato direttivo e ad esser nominato tesoriere, è uno dei pilastri portanti dell’associazione, colui che lotta insieme ai suoi colleghi per i diritti dei fotoreporter e per far ottenere loro la tessera di fotografi. Lo storico obiettivo viene raggiunto nel 1977.

La sua attività fotografica continua incessante anche nelle decadi successive quando scatta testimonianze struggenti ed emblematiche degli “anni di piombo”, quando si cimenta in viaggi sui set cinematografici, o nelle famosissime foto di sport. Lavorando in tutti gli ambiti del foto giornalismo, diventa una figura simbolica e rappresentativa nel mondo dei fotoreporter italiani.

Il 27 febbraio del 1998 scatta il suo ultimo click e lascia in eredità più di un milione di fotografie (che spaziano in ogni campo del giornalismo), la maggior parte delle quali inedite, che narrano con pennellate d’autore un periodo lunghissimo della nostra vita… e della nostra storia.

Il valore delle sue opere

Le sue opere hanno un grande valore documentaristico, con immagini indimenticabili che testimoniano la grandezza di un periodo storico fondamentale per la storia italiana e non solo. Il suo nome fa il giro del mondo: le sue immagini appaiono su “Time Magazine”, “Life”, “Vogue”, sul noto libro “Leg” di Donna Karan insieme ai più grandi artisti della fotografia e, in occasione di importanti esposizioni in varie gallerie di Roma, Milano, Londra, Lisbona, Sao Paulo, San Pietroburgo, New York, San Francisco, St.Tropez, Bologna, Mosca, le sue immagini sono vendute nelle aste di Sotheby’s e Christie’s . Due scatti, il già citato bacio a Ischia tra Liz Taylor e Richard Burton e Anita Ekberg che assalta i fotografi con arco e frecce, sono entrati a far parte dell’elenco, stilato da ARTH 923 (uno studio dell’Università della Pennsylvania sull’arte dell’immagine) delle 28 immagini più famose della storia della pop art, dove il nome di Geppetti figura accanto a quello di Andy Warhol e Cecil Beaton.

Nel 1997, in concomitanza con una mostra alla Robert Miller Gallery di New York, David Schonauer, l’editore di “American Photo”, lo definisce “the most underrated photographer in history”, aggiungendo che ha creato uno stile nuovo e unico di immortalare le celebrità e articoli sul “New York Times” e sul “Newsweek” lo paragonano a Cartier-Bresson e Weegee. Nel 2009 Marcello ha l’onore di dividere proprio col grande Weegee una mostra alla Galleria De Lellis di New York, intitolata “The Sweet Life/Shooting Stars”. Il “New York Post“, in un articolo, pone il famoso bacio tra Liz Taylor e Richard Burton al primo posto tra le “7 most legendary Paparazzi photos”.

Nel 2010 l’Italia gli dà un giusto riconoscimento, scegliendo 120 tra le sue immagini più belle da esporre al Museo del Cinema di Torino, per celebrare i 50 anni del film “La Dolce Vita”. A Roma, la sua città, è stata fatta una proposta per intitolargli una via della capitale.